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La moda resiliente

Cosa ha che fare la moda con la resilienza? La moda è resiliente? In che modo può essere d’esempio anche sul comportamento dei singoli? 

resilienza e moda
Credits: Mark Up

DUE DEFINIZIONI PER COMINCIARE

In ambito psicologico è definita RESILIENZA la capacità di un individuo di riuscire a fronteggiare gli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare la sua vita in maniera positiva; praticamente di adattarsi alle avversità.

L’individuo resiliente affronta le situazioni stressanti andando a ripristinare l’equilibrio psico-fisico  precedente lo stress, a volte anche migliorandolo.

Essere resiliente implica non solo essere in grado di opporsi e resistere alle pressioni esterne ma anche di andare avanti e continuare a costruire, ad innovare.

La moda è definita come “comportamento variabile nel tempo che riguarda i modi del vivere, le usanze, l’abbigliamento”. La moda quindi è cambiamento. Ed in genere è lei a dettarli, o quantomeno si fa portavoce di quelli che avvengono in seno alla società.

E ALLA FINE ARRIVA IL COVID 

L’ultimo anno, lo sappiamo, siamo stati travolti dai cambiamenti, a livello personale, lavorativo, sociale. La situazione ci ha portato a dover modificare abitudini quotidiane finanche l’etiquette. Non so voi ma inizialmente mi sentivo a disagio a non stringere la mano alle persone che mi venivano presentate. Ora mi sembra un atto di estremo rispetto.

Anche la moda è stata fortemente coinvolta in questo fenomeno, iniziato tra l’altro nel pieno della Fashion Week milanese. Quando ancora la moda viveva di eventi pubblici, “partecipazione ad eventi”, fotografi, taxi, streetwear, capolavori fotografici realizzati in mezzo alla strada…

Nonostante gli innumerevoli impedimenti, gli ostacoli, gli stravolgimenti però la moda non si è fermata. Neanche per un attimo. Letteralmente.

Mente in televisione si annunciava il probabile lockdown Giorgio Armani ed il suo team, nonostante avessero già inviato inviti, organizzato la passerella, definito il front row, nel giro di poche ore hanno rivoluzionato tutto. Hanno chiuso le porte, messo in primo piano la salute pubblica e hanno organizzato un evento a porte chiuse.

Non oso immaginare il lavoro, giorno e notte, che ci è stato dietro.

Lo show comunque è andato avanti. Ed è stato, ancora una volta, un grande insegnamento.

MODA E COVID 

Da febbraio 2020 la moda non si è fermata, non è stata li a piangersi addosso.

Non è stato un cambiamento piacevole, non è stato un cambiamento voluto, ma comunque la moda ha incassato e si è reinventata, dimostrandoci come si fa ad andare avanti e come migliorare seppur l’ambiente presenti una marea di avversità.

Viste le premesse ci si sarebbe aspettati un blocco, come una repressione delle emozioni in attesa del momento adatto per esprimerle. E invece no.

LA MODA RESILIENTE 

la moda resiliente
Credits: Armani

È stato coniato un nuovo termine per introdurre il format delle sfilate ai tempi del Covid: PHYGITAL. Le sfilate infatti sono per lo più digitali pur mantenendo la dimensione fisica. 

La Moda ha reinterpretato il modo di comunicare e adeguato il suo linguaggio al panorama odierno.

Si è riappropriata della lentezza, quella che permette di riflettere e di elaborare meglio, che caratterizza il “ben fatto” tipico del Made in Italy. Perché le macchine producono in serie e a valanghe, ma il prodotto di nicchia ha bisogno di tempo per essere pensato e per essere creato.

Sfruttando la potenzialità del web, la moda è diventata democratica al punto giusto. Non c’è bisogno di anelare ad un invito per posta, ma è sufficiente una buona connessione e tanta passione. E si è li. 

In prima fila a tutte le sfilate sulla piattaforma digitale della Camera Nazionale della Moda italiana (milanofashionweek.cameramoda.it).

Si è seguito e si seguirà il classico modello di calendario ma online e in diretta. Se non in televisione. 

Nel caso specifico della fashion Week sarà possibile assistere alle sfilate in streaming, seguire seminari ed interviste degli esperti del settore su temi che, oltre le collezioni proposte, spazieranno tra sostenibilità e inclusione.

Anche l’area vendita è cambiata e, nonostante i primi momenti di stordimento, gli show room hanno cambiato modalità ma hanno continuato a svolgere il proprio ruolo.

È mutata anche l’esperienza di vendita per i privati. Gucci ed altre grandi firme offrono il servizio di shopping dal vivo “comodamente dal divano di casa”. È ora possibile prenotare una giornata di shopping in cui gli addetti alle vendite diventano i nostri sostituti fisici in negozio. Si organizza quello che viene chiamato un “appuntamento digitale”, in cui i seller mostrano prodotti, vestibilità, controllano la disponibilità, dopo di che gli acquisti arrivano direttamente a casa. 

E senza voler andare ai grandi brand e prenotare ore di shopping, ogni giorno su Instagram i proprietari di negozi ci mostrano le novità, ci propongono look e mantengono viva in noi l’eccitazione per lo shopping e per le novità. Perché si, vedere indossati i capi, sentirne la descrizione e trasportarci li in negozio, anche se solo con l’immaginazione, è un’altra cosa.

Ripartiamo, cominciando dalla Milano Man Fashion Week dal 10 al 14 Gennaio.

Non potevamo parteciparvi dal vivo neanche prima, ma ora almeno possiamo essere digitalmente in diretta dal vivo?

PRONTI?

È stupendo cominciare il 2021 con tutti voi❤️…CHEERS!

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