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Qual è la relazione tra moda e fissità funzionale?

Nel 1935 lo psicologo Karl Duncker ideò il cosiddetto problema della candela per testare le capacità di problem solving dei suoi studenti. 

Ogni soggetto aveva a disposizione una candela, dei fiammiferi e una scatola di puntine da disegno. La consegna era di fissare la candela al muro in modo tale che, se accesa, la cera non sgocciolasse.

In questo modo Duncker voleva dimostrare il concetto di “fissità funzionale”. L’esperimento, infatti, è risolvibile solo nel momento in cui non ci si fissa più sulla normale funzione della scatola, ossia il contenere le puntine. 

Quando  la scatola viene svestita della sua funzione abituale il problema può essere facilmente risolto.

In questo modo Duncker ha definito anche il concetto di CREATIVITÀ, indicandola come la capacità di creare qualcosa di utile e nuovo a partire da qualcosa che già esiste, e che potrebbe essere usato in modo diverso rispetto a quello canonico.

Che relazione c’è tra fissità funzionale e moda?

Pensate a tutte le volte che cercate nel vostro armadio e non trovate nulla da indossare.

DISPERAZIONE!

Ma se consideraste i vari capi in maniera differente? 

Un top asimmetrico potrebbe diventare una bellissima mini gonna, e viceversa. 

Una lunga sciarpa, mediante spille e l’ausilio di una cintura, può trasformarsi in una maxi skirt o in un vestito. 

Tutto sta nel cancellare la funzione canonica dei singoli indumenti ed attribuire loro una funzione totalmente differente.

Chiaro è che una mutanda non potrà mai diventare un pantalone alla zuava…! Non siamo mica Harry Potter!

Uscire dalla fissità funzionale in questo caso diventa utile quando, ad esempio, avete un indumento molto bello ma che non indossate da tempo: cambiarne la funzione potrebbe servire a dargli una seconda vita. 

L’ambiente ce ne sarà grati: riciclando in qualche modo quel che già abbiamo e diminuendo il volume di roba comprata nuova e a basso costo, contribuiremo a ridurre l’impatto devastante che l’industria del fashion ha sull’ambiente. 

L’autostima ne risulterà estremamente potenziata: il creare qualcosa, dar voce alle nostre idee ci fa sentire esplosivi! E questa rinnovata fiducia in sé stessi troverà espressione nelle relazioni con gli altri e nelle nostre performances. 

Da non sottovalutare poi quanto ne gioverà il nostro portafogli! Quante volte vi è capitato di ritrovare un vestito nell’armadio e pentirvi di aver speso soldi per un tale scempio?!?!

Nel mio feed Ig potete vedere come ho utilizzato un top asimmetrico come gonna!

Tre suggerimenti per sviluppare la vostra creatività:

  1. guardatevi intorno ed osservate bene le altre persone così come i tutti particolari dell’ambiente circostante che trovate interessanti: potreste trarne più ispirazione di quanto pensate!

2.  Chiudete gli occhi, anzi le ante, allontanatevi per qualche minuto o, semplicemente, fate altro (iniziate a truccarvi o a sistemare i capelli per esempio). Sospendere il pensiero sul problema, sforzarsi di ometterlo, contribuisce al processo creativo.

3.  Non date alcun peso alle critiche, vostre e degli altri. Come ben sapete, i fantomatici “altri” sono presenti anche quando non ci sono fisicamente, con la loro negatività e i loro giudizi sprezzanti. Non fate caso a loro! Non fate caso neanche a quella voce che continua a dire “non lo puoi fare”, “sei ridicolo”, “cosa penseranno gli altri”, “non piacerà a nessuno”. L’importante è che piaccia a voi! E che siate soddisfatti!

Queste tips sono utili in tutti i processi creativi, per cui fatevi ricorso in qualsiasi momento ne sentiate la necessità. 

Non vi ho detto la soluzione del problema perché vorrei che la trovaste soli…senza imbrogliare!!!!! Scrivetela nei commenti!

Ma soprattutto…sono in trepidante attesa di vostri suggerimenti su come trasformare i nostri abiti!

Baci, Anastasia

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