Dentro il giardino
Immagina di passeggiare in un giardino fiorito, dove ogni fiore rappresenta un aspetto di te stesso. Al centro di questo giardino, c’è una statua che raffigura il tuo sé ideale, la tua aspirazione più profonda, la versione di te che desideri diventare. È come un’opera d’arte perfetta, incarna tutto ciò che sogni di essere: fiducioso, gentile, coraggioso, pieno di passione e realizzazione.
Poi ci sono gli altri fiori, quelli che rappresentano il tuo sé attuale. Alcuni sono radiosi e vibranti, riflettendo i momenti in cui ti senti più vicino al tuo sé ideale. Altri sono un po’ appassiti, rappresentando i momenti in cui potresti sentirti incerto, insicuro o non all’altezza. Quello che rende affascinante questa distinzione è che il tuo giardino interiore è in costante evoluzione. Ogni giorno, con ogni azione che compi e ogni scelta che fai, stai modellando e plasmando sia il tuo sé attuale che il tuo sé ideale.
L’essere umano tende a voler diminuire la distanza percepita tra ciò che sente di essere e ciò che vorrebbe essere, ovvero la distanza percepita tra sé attuale e sé ideale. Uno dei molteplici modi attraverso cui tale distanza può essere diminuita è proprio l’abbigliamento. Ben conosciuta è la metafora “Dress for success”, la quale rappresenta appieno la tendenza ad abbigliarsi in relazione a ciò che si vorrebbe diventare da un punto di vista professionale. Sotto alcuni punti di vista, vi è una base scientifica. In particolare, facciamo riferimento al concetto di “enclothed cognition” proposto da Adam e Galinsky. Con questo termine intendiamo l’influenza che l’abbigliamento può avere sulle percezioni individuali.
Ma, in un periodo contraddistinto da confusione identitaria come l’adolescenza, periodo durante il quale il soggetto sta ancora costruendo la propria identità, ha la stessa valenza?
Petali diversi
Se è vero che lo stelo di un fiore è spesso pressoché identico da fiore a fiore, non possiamo dire la medesima cosa dei petali. In alcuni casi, ci potrebbe sembrare che alcuni petali non siano adatti allo stelo che li sorregge, come se non gli appartenessero.
Molti adolescenti possono sentirsi come quei fiori con petali che non corrispondono al loro stelo, lottando per trovare un modo per esprimere ciò che sentono dentro
mentre navigano nel mondo esterno. L’abbigliamento, in tal senso, diventa un mezzo per gridare al mondo “Io mi sento così!”, “Esisto anche io!”.
Solo fiori bianchi
Alcuni fiori si aprono al sole, mostrando colori audaci, distinguendosi per la loro individualità e personalità. Altri, più timorosi, preferiscono restare nell’ombra, adattandosi agli altri. Ecco, quindi, che ci ritroviamo in un giardino di soli fiori bianchi. In questo giardino di soli fiori bianchi, c’è una bellezza sorprendente nella loro uniformità, ma anche una tristezza nel vedere l’assenza di diversità e individualità. Come in molte situazioni umane, la conformità può offrire una sensazione di sicurezza e appartenenza, ma può anche portare alla perdita della propria unicità e autenticità.
Tuttavia, anche in un mare di bianco, ogni fiore ha la sua storia da raccontare, la sua luce interiore da condividere.
Siate primavera e concedete ai giovani di fiorire nella loro unicità.
Bibliografia
Psicologia sociale, Elliot Aronson, Timothy D. Wilson, Robin M. Akert (Pearson Education Italia, 2012)
Proximity of clothing to self scale. Clothing and Textiles Research Journal, 22(4), Sontag, M. S., & Lee, J. 161-177 (2004)
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