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Giambattista Vico: filosofia, storia e moda

Quale associazione può esserci tra una teoria filosofica dell’età dei lumi e i trend moda del 2021? C’è attinenza tra filosofia e moda? La moda fa parte della storia? Continua a leggere??

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Si chiama Giambattista, è un innovatore, è associato al mondo della moda. 

No, non si tratta di Giambattista Valli ma di Giambattista Vico, filosofo, storico e giurista italiano.

GIAMBATTISTA VICO E LA MODA

Secondo Giambattista Vico la storia è un ciclo di corsi e ricorsi secondo cui il cammino dell’umanità segue un corso che passa dal senso alla fantasia e alla ragione per poi corrompersi e ricadere verso il basso, allo stato selvaggio. Dopodiché riprende il processo di ascesa e ricomincia il percorso verso la civiltà.

Ogni ricorso però comprende il corso precedente e lo supera in quanto ne è completamento e sviluppo, perciò presenterà qualcosa di nuovo e diverso.

Vico spiegò questo concetto analizzando la storia dell’ascesa e dello sviluppo di Roma, io, ovviamente, lo applico all’analisi dello sviluppo dei cicli della moda.

LA MODA SECONDO LA TEORIA DI VICO

La moda concorre a scrivere la storia, la moda è storia e in quanto tale la teoria di Vico è perfettamente applicabile anche ad essa. 

Per ogni stagione gli stilisti propongono nuove creazioni per la realizzazione delle quali però guardano sempre alla tradizione del brand ma anche al passato. Quante volte infatti leggiamo “nuova collezione ispirazione anni X?” o “chiaro riferimento alla moda degli anni Y?”.

I trends dominanti del 2021 hanno seguito un corso storico fortemente influenzato da una condizione imprevedibile e improvvisa: quel legata alla diffusione del Covid, al lockdown, al vaccino.

Negli ultimi due anni ci siamo resi conto di quanto le nostre esistenze siano estremamente vulnerabili, quanto il controllo sulle nostre vite sia utopico se addirittura un minuscolo virus è stato in grado di stravolgere un pianeta.

Abbiamo fatto così la cosa più naturale. Ci siamo guardati indietro e abbiamo scelto una epoca sicura, florida, prospera e ricca da riprodurre (almeno sul piano materiale) e rivivere mediante abbigliamento e tendenze, che ci trasmettesse una sensazione di sicurezza e spensieratezza: 

gli anni ’90!

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ANNI ‘90

Gli anni del Festivalbar, delle Spice Girls, di Sailor Moon, di Alessia Marcuzzi che andava in giro a fare Cupido, di Gianni Versace e di Armani, delle super top model, di Franca Sozzani. Di quando viaggiare non era così scontato, anzi era quasi un privilegio. Gli anni della lira, in cui con 5.000 lire ti sentivi un* nababb*.

Gli anni del lipgloss con i brillantini, dei bon bon di Malizia, dei mascara per colorare i ciuffi di capelli, dei codini e dei glitter sugli occhi. Gli anni che profumavano di big bubble e in cui si cantava a squarciagola “la regola dell’amico”. Ma devo fermarmi, troppi ricordi…?

Gli anni che vanno di moda nel 2021. Sono tornate le vite basse (che secondo me dovrebbero essere proibitie perché causa di disturbi dismorfofobici), i capelli raccolti come Bunny, lo sharp bob (il caschetto pari) di Victoria Beckham o un bob scompigliato stile Flash Dance; e poi i Chelsea Boots, le chuncky sneakers; i jogger in tessuto cangiante; i ciuffi dei capelli di svariati colori; il tailleur scomposto e co-ord stile la Tata…

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Per riprendere gli anni ’90 basta anche indossare una delle tantissime t-shirt con la stampa dei Nirvana, di Britney Spears, di Sailor Moon…

Sono tornate addirittura le macchine fotografiche analogiche e usa e getta. Bizzarro eh?! Ma reale!

Cosa significa per la moda e per noi?

Significa ripartire da una epoca florida, piena di speranze ed aspettative, che viveva di “chissà come ci vestiremo nel 2020, chissà come saremo nel 2021”, che non aveva idea di come sarebbero stati questi due anni. 

Ma con questo ricorso agli anni ‘90 c’è il tentativo di riprovarci, di riproporre le aspettative del passato, ma in maniera meno utopica e con le consapevolezze che abbiamo maturato. 

Come nella teoria di Vico, tornare indietro ad un punto precedente dopo aver vissuto il presente, implica portarsi tutto il bagaglio di conoscenze e di consapevolezze acquisite per cui ci sarà per forza qualcosa di nuovo e diverso.

A livello di singoli individui per esempio. Chi ha già vissuto negli anni ’90 ha aderito ad alcuni trends, ha sperimentato su di sé alcuni modi di essere adeguandovi l’immagine. E ne ha vissuto anche le conseguenze. 

Perciò oggi può riviverli ma con la testa di chi ha maggior consapevolezza e controllo su ciò che di quegli anni può essere funzionale alla persona che è oggi.

Mi spiego: io sono cresciuta nel 2000 e andava tantissimo di moda la vita bassa. Da brava adolescente tendevo a seguire pedissequamente i trends moda compreso questo. La vita bassa però mi modificò il fisico, era talmente stretta da lasciarmi segni sui fianchi, che sono andati via dopo anni e anni di utilizzo della vita alta. Oggi prendo atto del ritorno di questo trend ma memore di quello che mi è successo a livello fisico e psicologico sarò molto più cauta nel seguirlo. Posso tornare così a quegli anni belli ma con la testa che ho oggi.

 What’s better?!

COSA NE PENSI DI QUESTO RICORSO STORICO? SCRIVI COSA NE PENSI NEI COMMENTI??

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