Pretty Psycho Things

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And just like that…

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É arrivato il covid!

Nel frattempo sono tornata in Italia. Dopo circa un anno di esperienza a Londra, per diversi motivi, decisi di tornare in Italia ma proposi all’azienda di farmi lavorare da casa. Correva l’anno 2017 e il termine smart-working non era ancora di moda!

Feci questa proposta che venne accettata, inizialmente come test e successivamente, dato che ci trovavamo bene da entrambe le parti, continuai per un paio d’anni a lavorare per Barefoot Chic dall’Italia, recandomi a Londra e Parigi tre o quattro volte l’anno, quando la mia presenza era necessaria per la campagna vendita.

Essere un membro un po’ distaccato del team e lavorare da remoto aveva grandissimi vantaggi per me, ma allo stesso tempo si diventa un po’ la pedina più debole del team e la posizione è precaria.

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Pic by George Milton through Pexels

Quando arrivò il covid le campagne vendita vennero sospese, i brand misero in pausa le produzioni e saltarono qualche collezione, centinaia di ordini vennero annullati e tante persone lasciate a casa. E questo fu ciò che accadde anche a me ma, nonostante tutto, non mi sarei mai rimangiata la scelta di voler lavorare da remoto e soprattutto c’era la speranza e la possibilità che una volta passata la tempesta corona virus tutto sarebbe tornato alla normalità, incluso il mio lavoro. 

Nel frattempo però non potevo starmene con le mani in mano e, dopo il primo lockdown, quando la situazione sembrava migliorare e le aziende cominciarono a riaprire, mi misi alla ricerca di un nuovo lavoro, questa volta in Italia naturalmente, visto che spostarsi all’estero era praticamente impossibile.

Pic by Marco Cassé through Pexels

E nel Giugno 2020 comincia a lavorare per Dsquared2, il famoso brand dei gemelli Dean e Dan, nello showroom di Milano. Mi ritrovai cosí, un’altra volta, a far parte di una realtà enorme (155 milioni di fatturato), quelle dove non si è altro che piccole formichine. Mi occupavo di wholesale e back office per l’area AMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e tutto ciò che conoscevo del brand era la mia piccola parte di vendita, inserimento ordini, contatto con i clienti prima e dopo gli appuntamenti. Stop. Non mi ero dato sapere cosa succedeva prima, dove come e quando veniva disegnata la collezione, quando e come venisse consegnata al cliente.

Restavo nella mia bolla ed il resto era ignoto, esattamente come successe da Tom Ford

Per quanto nomi come Dsquared e Tom Ford facciano gola e facciano bella figura sul CV, non è quella la realtà in cui volevo lavorare e, soprattutto, non avevo alcuna intenzione di trasfermi nuovamente a Milano, città che in fondo non mi era mai piaciuta.

Restai fino a Novembre, partecipai a due campagne vendita e poi, quando mi proposero un contratto stabile e a tempo indeterminato, mi licenziai 😎 !!

Dentro di me sapevo che quello non era il mio posto…

…to be continued!

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Pic by Andrea Piacquadio through Pexels

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