Ogni estate sempre lo stesso dilemma: “è arrivato il momento di andare al mare, di scoprire il corpo…ma non mi sento prontæ…”…Appartiene anche a te? Continua a leggere??

Quella maledetta “prova costume”, proposta dal marketing, che ha iniziato a serpeggiare nelle case, nei discorsi tra mamme e figliæ, tra amichæ. 
Quella che nella realtà reale non esiste, non ha senso, ma chissà come poi nelle nostre menti si è espansa e ha conquistato uno spazio sempre maggiore, tanto da annebbiare ogni altro senso ed impedirci di godere di qualcosa di meraviglioso…

Un pensiero che blocca il corpo e l’azione.

Ecco. La mia psicoterapeuta mi esorta spesso a smettere di pensare e a concentrarmi invece sul SENTIRE. 
Così mi sforzo di smetterla di cercare spiegazioni, di proporre perché, di aggrottare la fronte bramante l’EUREKA attuale.
Mi concentro sul mio corpo, sui miei organi, su quello che sento con l’udito e che raccolgo con l’olfatto. Sento i muscoli distendersi, la pelle riscaldarsi…e il pensiero alla mente e a tutto l’oceano che la popola di colpo perde di consistenza. Entro in uno stato di quiete e di sorpresa che mi affascina ogni volta come la prima volta.

E se fosse questo il modo per riuscire nuovamente a permettere al nostro essere di godere genuinamente del mare?

Penso che troppo spesso, la maggior parte di noi, resti intrappolata ad un livello mentale; dove si possono trovare intuizioni, riflessioni prolifiche ma anche pensieri disfunzionali. 
Ad esempio, è lì che fa eco la voce di nostra madre “ti vedo un po’ ingrassata. Sarà mica ora di metterti a dieta?”, della nostra amica “io sono molto più magra di te: i miei vestiti non ti andranno mai!”, della zia che guardando le altre donne passeggiare sulla spiaggia esordisce “Dio quante smagliature! Ci si potrebbe scrivere un libro su quella gamba!”
Ma se, anche solo per un attimo, riuscissimo a scendere nel corpo, scopriremmo che abbiamo il potere di mettere a tacere quella mente piena di cose che ci bloccano.

Ad esempio, potremmo concentrarci sulla sabbia che brucia i piedi e sul riflesso condizionato che abbiamo di correre e buttarci subito nell’acqua per godere del refrigerio.
La sensazione di immergere le mani nella sabbia calda appena rinfrescata dall’ombra, che profuma di sole. 
Il primo contatto della pelle calda con l’acqua fredda; i piedi che affondano nella sabbia bagnata, o nelle alghette morbide, nel mio caso. 
I capelli pieni di sale, diri e scompigliati; il costume bagnato che fatica ad asciugarsi; il tepore dell’asciugamano quando si esce dall’acqua alle 20…
La salsedine che crea dei tatuaggi bianchi e la pelle che ha il sapore del sale, il mare che urla e il vento che sussurra…

Vedete, la maggior parte delle persone resta su, nella mente, in ascolto di persone che non ci sono, di giudizi che non sono stati emessi realmente, di critiche non rivolte a loro direttamente. 
Dimentica che nel momento in cui formula un pensiero il suo corpo è sottoposto a milioni di altri stimoli, di gran lunga più piacevoli e soprattutto, INVOLONTARI. 
Cioè che ci sono, a prescindere, REALMENTE.

Scommettete che è più piacevole STARE con i piedi che bruciani per la sabbia ustionante piuttosto che con il pensiero “non sei all’altezza di esser qui oggi?”…

Non siamo solo mente; siamo pelle, recettori nervosi, sensazioni, percezioni; udito, olfatto, tatto, vista , gusto, ricordi, emozioni…vale la pena scendere nel corpo anziché volteggiare persæ nei pensieri…GARANTITO!

Vi ho mai mentito? MAI! PROVATECI ANCHE QUESTA VOLTA!

La vostra unica e sola psicologa della Moda