“Ed ognuno al suo corpo che sa cosa chiedere”. Da America di Gianna Nannini.
Le parole di questa canzone mi danno una carica indescrivibile; paragonando, infatti, l’ideale di Sua Maestà gli Stati Uniti al piacere ottenuto dalla masturbazione, la cantante invita tuttæ, più o meno gentilmente, a compiere rituali di esplorazione sul proprio corpo.
Questo, soprattutto per le donne, è un punto di partenza fondamentale per avere consapevolezza delle parti corporee che devono essere stimolate e COME devono essere stimolate per ottenere un orgasmo.
SFIORARE, TOCCARE, ACCAREZZARE
Attenzione, qui anche il minimo dettaglio conta: sfiorare, piuttosto che toccare o accarezzare può fare la differenza; come anche un millimetro di parte corporea coinvolta può farlo.
Da qui, l’importanza sulla consapevolezza corporea. Di questa, tuttavia, e delle diverse pratiche legate all’autoerotismo, vorrei parlarvi nei prossimi articoli in quanto l’argomento, a mio parere, non può essere toccato (ma guarda un po’) senza prima parlare di sua MAESTA’, colui o colei che smuove pianeti e galassie intere, l’ORGASMO.
Come è possibile parlare di una cosa così immensa (in tutti i sensi che vi vengono in mente) in questo poco spazio?
Cercherò di fare del mio meglio e soprattutto di lanciarvi dei piccoli ami, che da bravi pesciolini affamati dovrete cogliere in acque più prolifere.
Ok iniziamo..
COS’È L’ORGASMO?
L’orgasmo, è il culmine di una risposta sessuale,data da un’integrazione di aspetti psico- somatico e relazionali.
Alcuni hanno definito l’orgasmo, “une petite morte”, una piccola morte, perché quando si prova (e mi auguro che la maggior parte di voi che state leggendo ne abbiate sperimentati di infiniti) i confini tra realtà e mondo onirico/irreale appaiono molto labili e fluttuanti; così tendono anche le impalcature tra il proprio sé e il resto del mondo.
Non è un caso che ai pazienti che soffrono di psicosi è sconsigliato, specialmente nelle fasi acute, di avere rapporti (compreso l’autoerotismo), proprio in quanto l’orgasmo potrebbe accentuare la perdita di realtà già presente nella psicopatologia.
Nel caso non l’aveste mai sperimentato (e in tal caso spero che stiate cercando di fare ammenda) l’orgasmo implica un esplosione fortissima di sensazioni piacevoli associate normalmente ad un immenso senso di appagamento e rilassamento.
FISIOLOGICAMENTE PARLANDO
L’orgasmo implica delle risposte fisiologiche (corporee, ormonali, cerebrali). Mentre queste nelle donne sono piuttosto variabili, soggettive e addirittura variano anche nella stessa donna, nell’uomo la risposta sessuale appare più semplificata.
I modelli classici, derivati dagli studi pioneristici degli studiosi Masters e Johnson, descrivevano la risposta sessuale umana (ovviamente con le dovute differenziazioni tra uomo e donna, legate ad aspetti fisiologici e corporei) con una curva. Tale curva prevedeva essenzialmente tre momenti essenziali: L’ECCITAZIONE; il PLATEAU,il momento in cui culmina l’eccitazione, il desiderio antecedente l’orgasmo; l’ORGASMO vero e proprio; il cosiddetto PERIODO REFRATTARIO, una sorta di periodo di latenza durante il quale l’uomo, per motivi fisiologici, è impossibilitato ad avere una nuova erezione.
Come vedete, manca tantissimo a questo modello. Tuttavia, ci sentiamo di perdonare i due studiosi in quanto hanno apportato grandi novità su una materia in cui vi era sopra un immenso buco nero.
COSA MANCA ALL’ORGASMO DI MASTERS E JOHNSON
Cosa manca? La componente del Desiderio,introdotta dal modello di Rosemary Basson, l’aspetto della disponibilità e del piacere, attenzionati dal modello di Joann Loulan.
In altre parole, la nostra risposta sessuale non può essere equiparata a un modello matematico lineare ma dobbiamo considerare che possono esservi molte modalità di provare piacere senza che ci sia necessariamente l’amplesso.
E qui, torniamo alla Nannini e al nostro ORGASMO: la sua bellezza e la sua potenza risiedono appunto nella sua ambiguità, nei suoi confini labili e sottili, nelle infinite modalità che hanno gli essere umani per arrivarci.
VENIAMO A NOI
Riflettete ora su quali sono i vostri pensieri più frequenti antecedenti l’ORGASMO: ne avete di fissi? O variano a seconda se praticate autoerotismo (con le sue mille altre sfumature) o state facendo del bellissimo sesso con il/la vostro partner? Qual è la parte dei vostri genitali e come deve essere manipolata per arrivare al cancello del PARADISO?
Vi lascio con queste domande, che spero tocchino le corde del violino della vostra dionisiaca fantasia. Aspetto le vostre risposte nei commenti👇🏼
Per approfondire:
Rifelli G. (2007): Psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale. Ed Scione.
Rifelli G., Rifelli G (2010): Impotenza sessuale maschile, femminile e di coppia. Ed Scione
Panzeri M. (2013): Psicologia della sessualità. Il Mulino
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