Il mio cuore è sospeso tra due terre: la soleggiata Lisbona, dove attualmente vivo, e la mia bella Sicilia,
luogo in cui affondano le mie radici.
È proprio in Sicilia che, dopo il diploma, decido di iniziare un percorso universitario in Chimica e
Tecnologie Farmaceutiche. Lì ho poi maturato la consapevolezza che non poteva esserci per me settore più
sbagliato di quello: e così, dopo due anni pieni di dubbi e ripensamenti, ho deciso di cambiare rotta.
Ho dapprima ottenuto una laurea triennale in Management d’Impresa all’Università di Messina e ho poi
deciso di trasferirmi a Milano, dove ho iniziato e concluso un percorso magistrale in Marketing e
Comunicazione
.
È proprio in questi anni che la mia passione per la moda e la curiosità che nutrivo nei confronti della
sociologia si incontrano, e si sposano: avevo sempre dato per scontato il fatto che il nostro modo di vestire
rispecchiasse, da una parte, la nostra personalità, dall’altra, chi volevamo apparire ad occhi altrui. Eppure,
realizzare che dietro all’acquisto di abiti e accessori ci fosse anche un fine sociale, è stata per me una
scoperta più che rivoluzionaria. E così, grazie anche alla Sociologia dei Consumi, ho scoperto un mondo
nuovo. Spencer, Tarde, Veblen, Simmel, Bordieu: erano tutti lì a chiedersi per quale ragione indossiamo ciò
che indossiamo, e quali fossero i messaggi dietro a quella che, almeno all’apparenza, è una semplice borsa.
Dal tentativo di rispondere alla domanda ‘’Siamo ciò che indossiamo?’’ è nata la mia tesi ‘’Moda e Lusso:
tra Imitazione e differenziazione
’’, in cui analizzo l’ambivalenza della moda, ed il perenne contrasto tra
omogeneizzazione e bisogno di distinzione e unicità.
Dopo due anni a Milano, ho deciso che il Portogallo sarebbe stata la mia nuova casa. Nonostante abbia
abbracciato il mondo tech in questa avventura lavorativa all’estero, la passione per la sociologia non si è mai
spenta, così come quella per la scrittura. È per questo che sono qui, a darvi un po’ di quelle che sono le mie
conoscenze sull’argomento e a rendervi forse un po’ più consapevoli del fatto che, a volte, dietro un abito
c’è di più
.