Mediante il nostro guardaroba possiamo dare unità e forma ai nostri sé. Ma la moda post-covid19 che spunti ci offre?
Secondo la psicologia della moda ognuno di noi sviluppa vari Sé, frutto della nostra interazione con l’ambiente, dei processi sociali e cognitivi che attiviamo nelle diverse situazioni di vita, dei ruoli che ricopriamo (lavoratrice/ore, madre/padre, figlia/o, amica/o), ciascuno connesso alla nostra identità, ai nostri obiettivi, motivazioni, modo di comunicare e di relazionarci.
Una macro distinzione è quella tra Sé pubblico e Sé privato (cfr. dott.ssa Paola Pizza), ciascuno dei quali adotta il proprio codice di abbigliamento.
Durante questa quarantena, come è facile immaginare, il Sé privato ha dominato incontrastato, mentre il Sé pubblico, prima protagonista principale, ha avuto il ruolo di contro figura utilizzando per esprimersi solo la metà superiore del corpo durante conference call e video-aperitivi.
Probabilmente chi ha sofferto di più di questa improvvisa ripresa del Sè privato è stato chi si definisce in maggior misura attraverso lo stile di vita e i ruoli sociali che ricopre, nel lavoro, nel gruppo di appartenenza.
Il prevalere della sfera privata ogni giorno, per più di 60 giorni può aver diminuito la motivazione, la spinta vitale, e aumentato pigrizia e umore depresso. I bisogni di far parte di un gruppo, essere rispettato e riconosciuto, occupare un determinato ruolo sociale, fanno parte infatti della piramide di Maslow, e devono essere soddisfatti perché una persona si senta pienamente realizzata.
Diversi brand e siti di shopping online hanno introdotto la sezione “abbigliamento da casa”, in cui propongono capi comodi, confortevoli, adatti alla vita domestica, quasi sempre coordinati. I colori sono per lo più neutri: beige, lavanda, bianco, rosa pallido, blu; tutti comunicano relax, abbandono, riflessione, calma. Così come anche i tessuti con cui sono prodotti (jersey, pile, felpa) e le forme (maxi t-shirt, joggers, vestiti oversize).
I modelli che vedete qui si trovano alla voce “Abbigliamento da casa” sul sito Asos, il mio preferito?
Colori più vibranti, forme meno voluminose e materiali performanti, sono riservati generalmente alla dimensione pubblica.
Sé pubblico e Sé privato, come si comportano con la moda post-covid19.
Così come non può esistere il bene senza il male, il bianco senza il nero, neanche il Sé privato può resistere a lungo senza il Sé pubblico, perché entrambi contribuiscono a formare la nostra identità. E prima o poi, ne cominceremo a sentire tutti la mancanza.
Chissà quanto ancora dovremo aspettare prima che il nostro Sé pubblico possa mostrarsi completamente? Sarà ancora coerente con quello che siamo? O durante questi mesi chiusi in casa qualcosa in noi è cambiato e avremo la necessità di trovare un nuovo modo di comunicarlo all’esterno?
Alcuni psicologi, riferendosi alla moda post-covid19, affermano che quando torneremo alla normalità sentiremo un’impellente bisogno di esprimerci, di liberare quelle parti rimaste in letargo durante questi lunghi mesi e lo faremo indossando colori accesi, accessori eye-catching, stampe gioiose, come a voler dare una rinnovata sferzata di vitalità opposta al grigio del periodo trascorso.
Sembra però come un’abbuffata dopo un lungo periodo di restrizioni alimentari.
C’è anche un altro rischio: che il Sé privato si espanda e vada a contaminare la sfera pubblica, in un nuovo strano contesto, gentilmente offerto dalla moda post-covid19.
Mi è capitato queste ultime settimane di incontrare al supermercato svariate persone con capelli arruffati, pantaloncino del pigiama, camicia e pantofole. Non che ci sia niente di male, se succede ogni tanto (durante la sessione di esami ero la regina di questo stile!)…
I vestiti, però, influenzano il nostro stato mentale, la nostra cognizione; riflettono il modo in cui vediamo noi stessi e come vorremmo che gli altri ci percepissero.
L’abbigliamento comodo, da casa, è connesso alla sospensione delle attività sociali, che consumano le nostre energie ,e ad un periodo di tregua in cui possiamo rilassarci e lasciarci andare. Ma anche al sonno, allo star sdraiati sul divano per ore, all’ozio.
Se lasciamo che questi elementi si espandano anche alla sfera pubblica finiremmo con il trascinarci in una dimensione ovattata, sospesa, rischiando di perdere la nostra spinta vitale, il mordente, la motivazione all’azione, al raggiungimento degli obiettivi.
Oltre al fatto che rischiamo di portare troppo della nostra intimità all’esterno. È bello tenere qualcosa solo per sé.
Moda post-covid19, il Sé pubblico in quello privato.
Innanzitutto potremmo alternare gli outfit durante il giorno. Nella vita pre-COVID il primo compito era scegliere cosa indossare al mattino per il lavoro o per la scuola, ci cambiavamo poi per un pranzo o un aperitivo con gli amici, utilizzavamo un abbigliamento tecnico per l’allenamento, e infine sceglievamo cosa indossare per cena. Nessuno degli aspetti del nostro Sé veniva represso e tutti trovavano in qualche modo espressione mediante il cambio degli outfit, dei colori, dei materiali, degli accessori.
C’era novità all’interno della continuità e della quotidianità.
Gli ultimi mesi le nostre giornate sono state scandite da risveglio-lavoro-pranzo-allenamento indoor-cena-letto, attività svolte nello stesso luogo e per i quali sono necessari capi molto simili, per colore, forma.
La monotonia è visibile nelle nostre azioni così come in quello che indossiamo.
Cerchiamo invece di alternare gli outfit in base alle attività svolte e ai diversi momenti che scandiscono la giornata.
Come ci saremmo vestiti per andare a lavoro/scuola? Quali accessori avremmo scelto? Adottiamo un outfit simile a questo ipotetico, in versione più comoda (i tacchi: nell’oblio); cambiamoci per l’allenamento quotidiano con un completo tecnico; scegliamo qualcosa di fresco da indossare per la cena.
Materiali e colori sono validi alleati in questa commistione dell’esterno con l’interno. Ri-introduciamo i colori brillanti: fucsia, verde, rosso, colori fluo; via libera a disegni e stampe.
Invece del solito confortevole cotone usiamo altri materiali: lace, denim, tulle, lino…
Curiamo la beauty routine; anche se leggero, il trucco aiuta a sentici meno trasandati.
Abbandoniamo pinze e code scomposte e raccogliamo i capelli in una bella treccia, o usiamo quei cerchietti super chic con borchie o perline per tenerli in ordine. Chi lo ha detto che sono adatti solo per un aperitivo fuori con le amiche?!
Non dimentichiamo di aggiungere il tocco glam in più con gli accessori: collane e orecchini a noi!
Sebbene il Sé pubblico sia deputato ai rapporti con l’esterno, è pur sempre una parte fondamentale della nostra identità, e dovrebbe comunque trovare espressione. Anche solo per ricordare a noi stessi cosa ALTRO siamo.
In fin dei conti i nutrizionisti si raccomandano di non rinunciare del tutto ai cibi che ci piacciono, che dobbiamo sapere equilibrare gli alimenti nella nostra dieta e non privarci dei piccoli peccati di gola.
Allo stesso modo, forse non è pratico aggirarsi per casa con le Armadillo, ma un bel paio di sandali alti con cinturino sono un po’ come il cucchiaio di gelato a fine cena ❤️
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