Nel mondo frenetico della moda, dove le sfilate si susseguono a un ritmo vertiginoso e le tendenze cambiano quasi più velocemente dei post sui social media, sempre più persone stanno prendendo la decisione di staccarsi dalla corsa continua della moda contemporanea.
Un numero crescente di individui ha intrapreso il percorso di ritornare a un approccio più calmo e riflessivo alla moda, riscoprendo il piacere autentico di fruirne con i propri tempi.
Un nuovo vecchio approccio alla moda
Personalmente, ho deciso di abbracciare questa filosofia di vita, stanca dell’ansia costante di stare al passo con le ultime tendenze e di partecipare a un ciclo interminabile di sfilate e collezioni. Ho sentito il bisogno di riconnettermi con la moda in modo più intimo e personale, tornando a come la vivevo prima che diventasse un turbine di novità veloci, spesso effimere, di parole scritte e buttate via così come si consuma un junk food appena tiepido ma già stantio.
Ho deciso di cambiare radicalmente la mia routine. Invece di attaccarmi allo schermo del mio dispositivo per seguire le sfilate in diretta, ora preferisco aspettare che il frastuono e la frenesia siano terminati, che le dita smettano di battere sulla tastiera e che le notifiche si interrompano.
Dopo tutto, la vera essenza della moda non risiede nel chiasso delle passerelle e dei post sui social, ma nella creatività lenta intrinseca di capi ben disegnati, nell’accesso all’idea originaria del creatore, al messaggio che voleva trasmettere e, infine, nell’arte di indossarli in un modo che dia voce all’identità che li mette a contatto con la propria pelle, quella che li inserisce come nuovi vocaboli del suo personale linguaggio stilistico.
La mia moda inizia in edicola
Il mio momento di gioia autentica inizia quando, al termine delle sfilate, mi dirigo verso la mia edicola di fiducia per acquistare la mia amata rivista di moda. Niente confronti frenetici tra marchi e collezioni, niente commenti psicotici sotto i post dei big critici su Instagram, niente ansia di dimostrare a non si sa chi di leggere perfettamente i codici di ciascun stilista.
Solo la gioia di sfogliare pagine ricche di ispirazione visiva e intellettuale. Il tocco della carta e l’odore dell’inchiostro conferiscono un’atmosfera nostalgica, riportandomi a un’epoca in cui la moda era più lenta, riflessiva e intima.
Mia.
La mia moda
Sul mio divano, immersa nella comodità del mio spazio, mi prendo tutto il tempo di cui ho bisogno per assaggiare, masticare e assorbire ogni dettaglio delle nuove tendenze. La fruizione della moda diventa un momento di puro piacere, senza la pressione social. Posso decidere su cosa soffermarmi, posso ammettere di non conoscere un linguaggio stilistico senza sentirmi tagliata fuori dal fashion system virtuale. Posso elaborare una mia considerazione personale senza i filtri degli altri.
Questo ritorno alla fruizione tranquilla della moda mi ha donato un senso di libertà e autenticità che avevo dimenticato. Non c’è più la necessità di vedere subito tutte le sfilate, di sfornare immediatamente un giudizio il più aulico possibile degno dell’attenzione di un qualche guru (che comunque non arriva mai).
Ci siamo solo io, la mia rivista e le foto delle sfilate. Nella magnifica lentezza dei miei tempi.
Il movimento di chi abbraccia questa filosofia sta crescendo, con sempre più persone che riscoprono la gioia autentica della moda al di là del clamore mediatico. In un mondo sempre più veloce, tornare a un approccio più lento e consapevole non solo ci permette di apprezzare appieno l’arte della moda, ma ci offre anche l’opportunità di vivere in modo più sostenibile e consapevole.
Il mio ritorno alla fruizione tranquilla della moda è stato un passo significativo verso un approccio ad essa più autentico, appagante e personale.
Riscoprire il piacere di godere delle novità con i propri tempi, lontano dalla corsa frenetica dei clickbait, della fomo e da tutto l’inquinamento, mentale e non, con cui la moda di ciascuno di noi è stata per troppo tempo sporcata.
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