25 novembre: Giornata nazionale contro la violenza sulle donne. Sappiamo tutto?
Stamattina mi sono svegliata piena di energia.
Avevo già scritto e inviato il mio articolo per Sii come Bill magazine con il quale collaboro e avevo già in mente cosa scrivere oggi per PrettyPsychoThings.
In genere pubblico lunedì o martedì, ma il 25 novembre è la giornata nazionale contro la violenza sulle donne e quest’anno è capitato di mercoledì…
Ho preparato la colazione, mi sono messa sul divano con la mia Pua, il computer e ho acceso la televisione. Altri due femminicidi, quello di Aycha e quello di Loredana, uno in Veneto l’altro in Calabria.
LA PRIMA REAZIONE ISTINTIVA
Lì per lì mi è mancata la motivazione, l’impulso ad agire.
“Cosa scrivere a fare post motivazionali, sprecare tempo ed energie per mettere in guardia dalla violenza fisica/psicologica se ogni giorno succede questo? Cosa lavoro a fare se poi, alla base, il mondo resta sempre e solo un piccolo bambino invisibile ai suoi genitori, che da grande non farà altro che pretendere attenzioni e annientare i suoi simili?”
Ho pensato ad Aycha e a Loredana, e a Chiara, a Yara, a Francesca, e a Maria, a Luana, a Gessica, Reshma, Paola, a Marisa, ad Anna, Rosalia, Alessandra, Barbara, Fatima, Samira, Hui, Michela, Sandra, Domenica, Katie
Ho pensato che per quante parole si possano scrivere, per quanti libri si possano studiare, non sapremo mai cosa succede veramente nelle menti delle donne vittime di violenza psicologica e fisica.
LA DONNA VITTIMA DI VIOLENZA PENSA CHE CHIUNQUE PARLI NON POTRÀ MAI CAPIRE…
Conosciamo il ciclo della violenza, il profilo dell’uomo aguzzino e della donna vittima, sappiamo come inizia tutto e sappiamo anche come finisce…non sappiamo e non comprendiamo come queste donne siano così determinate a restare con quegli uomini, non riusciamo a capire come non riescano a vedere il male che subiscono ogni giorno, non sappiamo dove trovino le scuse per giustificarli…
Facile dire: ce la puoi fare, liberati di lui, scappa, ti fai del male da sola.
Sai cosa pensano loro? “Tu non capisci…”
Potrei scrivere un trattato su ciò che avviene a livello psicologico, finirei solo con il ripetere sempre le stesse cose, che come abbiamo visto anche oggi, non cambiano nulla…le emozioni, i circuiti ormonali, il condizionamento: sono quelli che fregano e che non si possono gestire semplicemente leggendo le parole di qualcun altro.
TI DESCRIVO UN’ALTERNATIVA
Mi limito a descrive la mia giornata con l’uomo che ho scelto di avere al mio fianco.
Non siamo perfetti, io non sono la donna perfetta e lui non è l’uomo perfetto; né siamo maestri d’amore o di vita. Non abbiamo una canonica vita da favola, né sguazziamo negli agi; discutiamo, litighiamo, abbiamo visioni totalmente opposte su tutto ma…
Appena ci svegliamo ci baciamo. Se uno sta dormendo, l’altro lo bacia in silenzio. Quando ci incontriamo a colazione ci abbracciamo. Cerchiamo di condividere e di fare praticamente tutto insieme e rendiamo speciali i momenti più banali: non perché ci sforziamo a farlo, ma perché ci viene naturale. Se io scrivo e lui cucina a un certo punto balliamo; quando siamo insieme sul divano ognuno ha il suo pc, lavora alle sue cose ma poi ci ritroviamo a prenderci per mano. Senza neanche accorgercene.
Siamo complici, due esseri umani che si sono scelti, che hanno deciso di essere persone libere e autonome, ma di non voler vivere separati.
Lui non mi ha mai trattata come una principessa. O meglio, ha cercato di farlo all’inizio, perché credeva fosse giusto così.
“Le principesse, quando va bene, sono bellissime donne prigioniere in una torre o in un palazzo, costrette a ripetere ogni giorno le stesse azioni, ad obbedire ad altri e a seguire un etichetta. A meno che tu non mi veda come Vaiana o Merida, allora desidero solo che tu mi tratti con rispetto e come tua pari. Voglio essere la tua migliore amica e voglio che tu sia il mio migliore amico. Voglio sentirmi al sicuro con te, e voglio sentirmi libera di essere sempre me stessa con te. È questo che voglio. A trattarmi da principessa ci penso già da sola”.
Sappiamo di essere autonomi, di potercela fare da soli, ma sappiamo anche che insieme siamo più forti, uno motiva l’altro a dare sempre il meglio. Non è una lotta a chi prevale né a chi comanda. Io non ho bisogno di sentirmi superiore a lui per sentirmi appagata e lui non ha bisogno di sottomettermi o dominarmi per essere realizzato.
In casa nostra non esistono lavori da uomo e lavori da donna: cooperiamo per portare avanti la nostra famiglia e ognuno fa quello che è più nelle sue corde, insieme.
Lui non mi capirà mai al 100% e io potrò capirlo solo al 95% (resto sempre donna?).
Non so se sia questo l’ “Amore”, probabilmente questa non sarebbe una relazione soddisfacente per gran parte delle persone ma abbiamo una cosa fondamentale, che ci fa andare avanti da quasi 13 anni: il Rispetto.
UN VICOLO CIECO
Finché permane un’educazione che (im)pone gli uomini come padroni del mondo, esseri da servire e riverire, autorizzati a dar voce ai loro istinti più arcaici quando e come vogliono e le donne come esseri predisposti all’asservimento, alla repressione e alla sottomissione, cui viene inculcato che non potranno mai essere complete senza un uomo accanto…io e altre continueremo a sentirci le poche “fortunate”. E credimi, in questa sede la parola “fortunata” non potrebbe essere più negativa, a causa di quel sottinteso “rispetto a”, e alle foto di tutte quelle Donne che ci scorrono davanti agli occhi.
Posso incoraggiarti ad agire quanto prima possibile, dirti che la tua vita sola sarà molto più bella di anche mezzo secondo passato con lui, che ti meriti amore e rispetto, che sei bella e potresti travolgere il mondo con la tua forza anche se lui ti dice che non vali niente.
Potrei parlarti per ore, la verità è che finché tu non scegli di toglierti le sue catene, finché non scegli di sciogliere quel nodo in gola, finché non SCEGLI di essere felice, finché non SCEGLI TE…c’è ben poco che io possa dirti.
Intanto ti ho mostrato che l’alternativa c’è, è reale, non è impossibile, non capita a poche fortunate, e potresti averla anche tu.
Sta a te sceglierla.
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