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Diderot e la psicologa della moda

Compri un abito/accessorio, ne sei felice. Ma poi fai mente locale e niente di ciò che già possiedi potrebbe abbinarsi o potrebbe essere adeguato ad esso. Dunque, continui a comprare. Si può parlare di disturbo o di spia di cambiamento? Continua a leggere??

LA VESTAGLIA DI DIDEROT

La storia che sto per raccontarvi è riportata da Denis Diderot nel suo saggio “Rimpianti sopra la mia vecchia vestaglia del 1769”. 

Nel 1769 Diderot ricevette in dono una bellissima ed elegante vestaglia scarlatta. Inizialmente era entusiasta di questo nuovo capo, ma poi, indossandola avvertì un senso di disagio. Nel momento in cui vide la vestaglia sulla sua persona e guardò la sua casa, si rese conto che nessuno degli oggetti che possedeva erano adeguati a quel nuovo e meraviglioso capo. 

D’un tratto si rese conto che i mobili, il letto, l’intera casa erano vecchi e non all’altezza della nuova, meravigliosa vestaglia. 

Così Diderot cominciò a sostituire i suoi mobili vecchi e brutti con oggetti più eleganti, in modo da rendere il suo ambiente domestico adeguato all’eleganza dell’indumento. La vecchia sedia di legno venne rimpiazzata da una raffinata poltrona in pelle, i dipinti appesi ai muri vennero sostituiti con altri più costosi, etc. 

A poco a poco Diderot spese tutti i suoi soldi in beni di cui in principio non aveva sentito l’esigenza.

Si ritrovò con un ambiente elegante, in equilibrio con la nuova vestaglia raffinata, ma totalmente al verde.

“Ero il padrone della mia vecchia vestaglia, e sono diventato lo schiavo di questa nuova”.

L’EFFETTO DIDEROT

Nel 1988 il sociologo Grant McCraken coniò il termine “effetto Diderot” per cui il venire in possesso di un singolo articolo viene percepito come espressione di un “nuovo se” e scatena una seria di acquisti avvertiti necessari per la propria persona, che sono però potenzialmente pericolosi.

psicologia della moda shopping compulsivo

L’”effetto Diderot” viene fatto rientrare nella conversazione circa lo shopping compulsivo e le strategie marketing. Il motivo è comprensibile se si pensa ai saldi, occasione in cui si è spinti ad acquistare cose che in realtà non servono sol perché “costano poco”; e quelle cose inducono a voler rinnovare subito tutto il guardaroba, anche se non ce n’è bisogno.

L’effetto Diderot è alla base del consumo perché ciò che le aziende invitano a fare è cambiare di continuo, innovarsi, rinnovarsi. Presentano sempre nuovi modelli, nuovi canoni di perfezione, nuove identità cui tendere, cui aderire repentinamente.

Questo effetto gioca con un principio ben noto alla psicologia della moda, quello secondo cui conferiamo agli oggetti (soprattutto d’abbigliamento) un forte potere simbolico: ciò che possediamo e che indossiamo esprime la nostra identità e la comunica agli altri. 

Gli oggetti che abbiamo e ciò che di essi pensiamo hanno una influenza diretta sull’autostima e sul concetto di sé; devono essere tra loro in equilibrio per restituire una immagine di noi coerente.

EFFETTO DIDEROT DAL POV DELLA PSICOLOGIA DELLA MODA

Ma come può essere interpretato l’effetto Diderot dal POV della psicologia della moda.

Ciò che ha provato Diderot nel momento in cui ha indossato la vestaglia elegante e ha guardato la sua casa è stata una forte dissonanza cognitiva.

La vestaglia gli aveva restituito a livello visivo, concreto, l’immagine che aveva di sé, con cui si sentiva perfettamente in equilibrio. Tutto ciò che lo circondava, invece, corrispondeva ad un suo Io che ormai non era più in armonia con quello attuale. In qualche modo, la vestaglia era servita a Diderot per mostrargli ciò che pensava di sé e ciò che avrebbe dovuto cambiare di sé per poter equilibrare l’interno con l’esterno.

Può capitare a tutti almeno una volta nella vita: stai facendo shopping; vedi un abito particolare, che ti affascina immensamente, è diverso da tutti gli altri che possiedi, di certo non è il tuo stile. Ma lo provi e al suo interno ti senti perfettamente tu. Una volta a casa, realizzi che nulla di ciò che hai è alla sua altezza, nessun altro capo o accessorio che possiedi ti fa sentire te come quell’abito e senti l’impulso quasi irrefrenabile di rimpiazzare ciò che hai. 

Questo esigenza potrebbe essere sentita come una urgenza, il desiderio di chiudere un cerchio per diminuire lo stato di agitazione e disagio percepiti. Quadro che potrebbe essere ascritto ad una tendenza ossessiva, che però verrà approfondita meglio nel libro.

Ci occorre sapere ora: come gestire questo impulso urgente al rinnovamento e come placare contemporaneamente il disagio avvertito?

effetto diderot psicologia della moda

SEGUI QUESTO SCHEMA

  1. L’errore lampante che si fa quando si cade nell’effetto Diderot è lasciarsi guidare dalle sensazioni senza riflettere sui perché. Si tende così ad agire senza pensare, modificando tutto ciò che è all’esterno prima di far chiarezza all’interno. Se un abito/accessorio nuovo provoca in te un certo vissuto, fermati a pensare: perché mi sta succedendo? Quali significati associo a questo capo? Cosa simboleggia per me? Quale nuova parte di me sta mettendo in luce?
  2. Non partire in quarta, le cose importanti non cambiano in 5 secondi. E dopo aver speso chissà quanto per un armadio totalmente rinnovato potresti ritrovarti come Diderot: con il conto in rosso e la consapevolezza di non essere ancora pront*per tale mole di novità. Apri il tuo armadio e crea tre pile: in una seleziona capi/accessori che senti totalmente dissonanti rispetto a te ora; in un’altra poni quelli non perfettamente assonanti ma che potresti utilizzare nell’attesa di poterli sostituire con altri più ricercati (es. un tubino nero di media qualità può essere comodo da tenere finché non ne troverai uno migliore, con il fit che desideri) ; nella terza colloca i capi che puoi integrare nel tuo nuovo progetto identitario. Non aver fretta di cambiare tutto e subito, i vestiti, a parte quelli dei fast&furious fashion, non scappano. E le parti di te nuove e stabili sono destinate a rimanere a lungo.
  3. Individua gli elementi del look che più degli altri ti rappresentano e agisci i primi rinnovamenti in essi. Per esempio: per te sono distintive le scarpe, la lunghezza degli orecchini e le dimensioni della borsa? Focalizzati su di essi, non buttando quelli che hai indistintamente ma applicando i primi due punti e cercando per ognuno di loro un modello attuale per il tuo nuovo Io. Se hai indossato sempre e solo sneakers ed ora vorresti mostrare più la tua femminilità, punta ad aggiungere la scarpa che meglio assurge a tale compito.

Ti è mai capitato di cadere nell’effetto Diderot? Parliamone nei commenti??

Anastasia La psicologa della moda, psicologia della moda
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