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Cibo, cura e rituali

nutrizione, psicologia, cibo, benessere

Ci sono alcuni momenti nella vita in cui le cose non vanno esattamente come vorremmo o come ci aspettavamo che andassero.
Tutto sta procedendo bene, sui binari giusti, ti senti in equilibrio, grato, o semplicemente tranquillo ma poi..capita qualcosa di inaspettato, non prevedibile che ti spiazza.

La tua routine viene sconvolta, così come le tue priorità e i tuoi progetti futuri, siano essi a breve o a lungo termine.
In momenti del genere è davvero facile perdersi, e dimenticarsi della cosa più importate di tutte: la cura di noi stessi. Passiamo automaticamente in secondo piano. Tutto viene prima di noi.

Ma come pensiamo di poter fronteggiare al meglio quello che ci sta accadendo se non passiamo prima dalla cura di noi? Come pensiamo di poter avere la giusta energia?
Supponiamo che qualcuno, di molto importante nella nostra vita, non stia bene. E necessita di tutto il nostro sostegno. Come pensiamo di poterlo attivamente aiutare se non riusciamo a dare sostegno prima a noi stessi?

Se siamo scarichi noi, come possiamo pensare di caricare qualcuno che ha bisogno di noi?

La cura verso gli altri passa prima di tutto dalla cura verso noi stessi

E cosa significa cura di noi stessi?
Può avere tanti significati.
Io personalmente credo molto nei rituali. Penso servano a mettere ordine in mezzo al caos intorno a noi.
Sono quei piccoli gesti quotidiani che ci regalano un momento di benessere. Di pace. Ci obbligano anche solo per un momento a fermarci. E quindi a ricaricarci.

Il cibo. Come può non far parte di questi piccoli rituali di amore e benessere?
Nella maggior parte dei casi il cibo è utilizzato come valvola di sfogo. Per dare sfogo appunto a tutte le nostre emozioni negative, alla rabbia, all’angoscia e alla preoccupazione.
Si tende quindi ad esagerare. A mangiare tanto, male, disordinato. Viene a mancare la cura nella preparazione, nella scelta dei cibi. Vince il facile, il veloce, il più appagante alla vista.
Il cibo diventa qualcosa su cui sfogarsi, in cui cercare conforto. Per darci una momentanea sensazione di appagamento.
Ma alla lunga, il cibo così considerato, diventerà un nostro nemico.

Cibo: prezioso alleato


Invece che un nostro prezioso alleato.
Così facendo, il cibo non sarà un generatore di energia. Tutt’altro.
Ci sentiremo più stanchi, annebbiati e meno lucidi.
Meno pronti ad affrontare gli ostacoli, fisici ma soprattutto emotivi che avremo di fronte.

Quindi perché non utilizzare proprio il cibo per creare dei rituali di benessere? Per curare non solo il nostro corpo ma anche la nostra mente, e la nostra anima?
Se corpo, mente e anima sono ben nutriti, collaboreranno per dare supporto, energia e lucidità per affrontare le tue difficoltà.

Quindi tutto dipende da come decidiamo di vedere il cibo.
Una valvola di sfogo che alla lunga sarà un vampiro energetico o un alleato per prenderci cura di noi stessi e quindi renderci più lucidi nelle difficoltà?

Creare dei rituali è semplice. Ognuno può creare i propri.
Io personalmente adoro i rituali della mattina molto presto.
Quando la città è ancora silenziosa. E la luce è quella calda del sole che sorge.
In questa fase della giornata il corpo chiede pace ma anche di essere dolcemente risvegliato. Prendi qualche respiro, allungati, stiracchiati. Se pratichi yoga, scegli questo momento per qualche lento saluto al sole.

E poi, cosa c’è di più bello di prepararsi con cura una buona colazione?
Lo dicono o no tutti i nutrizionisti che la colazione è il pasto più importante della giornata? Perché non dedicargli cura, attenzione.

Prepararsi una tazza di caffè bollente, e magari apparecchiare la tavola con quella tovaglietta che non usi mai perché sei sempre di fretta.
Prendi la tua tazza preferita, apri lo yogurt, aggiungi un po’ di frutta secca, taglie le fragole, una pesca. Assembli tutto. Bevi il caffè. Ti rilassi aspettando che la giornata inizi.

Oppure mentre aspetti il caffè, prendi due uova, le strapazzi in padella con una noce di burro, tagli l’avocado a fettine. Un po’ di mirtilli. Calma, respira. Goditi il nutrimento che meriti.

Personalmente questa meravigliosa ritualità mi ha permesso di prendermi cura di mente e corpo, di vivere (non sopravvivere) a cuore aperto a un periodo molto buio della mia vita.

E non è perché sono “una donna forte”, siamo tutti così fragili, frangibili, ma perché ho praticato la cura, mia e di conseguenza di chi mi sta attorno, per rivoluzionare tutto. Non per restare semplicemente in piedi. Ma per imparare qualcosa dalla sofferenza. Praticare la cura mi ha salvata, mi ha resa una donna più equilibrata, con un senso di pace più profondo e spero più radicato.

La cura ha rivoluzionato il mio modo di stare con me stessa, nella mia solitudine e nella mia socialità. E nutrirsi con cura è il primo passo di questa rivoluzione.

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