GLI INIZI
Nato a Bourne, nel Lincolnshire, inizia la sua carriera lavorativa a soli 12 anni come commesso a Londra presso rinomati grandi magazzini specializzati nella vendita di stoffe, tappezzerie, scialli e sete. Giovane e ambizioso, nel 1845 decide di spostarsi a Parigi, la capitale della moda a livello internazionale, intraprendendo una carriera di venditore presso il celebre “magasin de nouveautés” Gagelin in rue Richelieu.
LA SUA PRIMA ATTIVITA’
Tra il 1857-58 prende la decisione di abbandonare Gagelin e si mette in proprio insieme a un socio di origine svedese, Otto Bobergh, stabilendo il loro quartier generale al numero 7 di rue de la Paix. Questa strada parigina all’epoca completamente anonima, grazie al loro impegno, avrebbe in seguito guadagnato la fama di essere la più rinomata della capitale. Malgrado gli ostacoli iniziali, con la gestione di un team di venti operaie e la partecipazione attiva della moglie Marie Vernet, che già aveva lavorato come modella da Gagelin, il loro impegno trova ben presto il meritato riconoscimento attraverso un successo inarrestabile.
GOSSIP
Secondo la leggenda, si racconta che la moglie Marie Vernet abbia sfoggiato uno degli abiti di Worth durante un ricevimento, attirando l’attenzione della nipote di Metternich, che ne rimane affascinata. Quest’ultima ordina immediatamente una quantità considerevole di capi d’abbigliamento, suscitando anche l’ammirazione di Eugenia di Montijo, la moglie di Napoleone III. Da questo punto in avanti, il successo di Worth cresce rapidamente e nel 1864 diventa il fornitore ufficiale della moglie dell’imperatore, nonché di molte figure di spicco in Europa.
LE INNOVAZIONI
Dopo aver portato la cage-crinoline alla sua massima espansione, a partire dal 1865 inizia a diminuirne gradualmente l’ampiezza, prevedendo con anticipo la saturazione di questa moda. Al suo posto, propone inizialmente la demì-crinoline e successivamente la tournure (o pouff), definitivamente affermata nel 1867-68. Questo nuovo stile relegava drappeggi e imbottiture sulla parte posteriore dell’abito, appiattendo la parte anteriore della gonna. Fu proprio Worth a introdurre un ritmo diverso nell’evoluzione delle mode, presentando variazioni nelle forme e introducendo nuove tipologie di abbigliamento, come l’abito princesse, creato per la prima volta per l’imperatrice Eugenia e Alessandra del Galles.
LO SAPEVI CHE
Worth sviluppava vere e proprie linee di abbigliamento, presentandole in anteprima alle clienti più affezionate, le quali avevano l’opportunità di selezionare modelli esclusivi, consapevoli che ciascun capo avrebbe portato l’etichetta con il nome del couturier. Improvvisamente, non erano più le nobildonne ricche a prendere decisioni, ma il creatore stesso. Questo processo ribaltava l’approccio di mercato esistente fino a quel momento, aprendo la strada a un concetto di moda molto più simile a quello che riconosciamo oggi.
LA FINE
Worth però crea modelli che ritraggono una figura femminile stereotipata, passiva e subordinata all’uomo, stabilendo un modello influente. Questa immagine romantica dell’eroina ottocentesca influenzerà il Novecento, accentuando la divisione dei ruoli di genere e l’ansia conservatrice. Un esempio tangibile è l’abito da sposa bianco simbolo di verginità, originatosi in questo periodo e ancora significativo oggi. Alla fine del XIX secolo, Worth rappresenta il gusto conformista delle classi dominanti, ma non si adatta allo spirito di cambiamento del tempo. L’epoca vede sfide sociali ed emergere movimenti femministi, focalizzati sui diritti civili come il voto, influenzando la società europea. Anche se inizialmente non connessa alla moda, questa fase dimostra come la moda riflesse e amplificò i cambiamenti sociali, contribuendo al declino di stilisti come Worth.
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Riferimenti bibliografici:
Instant Moda di Andrea Batilla
The House of Worth: 1858-1954: The Birth of Haute Couture di Chantal Trubert-tollu