Le teorie di Freud hanno applicazione anche nella moda? Da cosa è governato il nostro rapporto con la moda? Fa bene abbandonarsi completamente all’ideale? CONTINUA A LEGGERE??
TUTTA COLPA DI FREUD
Si, proprio come nel film di Paolo Genovese e come in tutto ciò che concerne la psiche.
Che si sia di approccio psicoanalitico o no, c’è da ammettere che le teorie di Freud aiutano a dare una spiegazione (ipotetica) di molti fenomeni psicologici.
Anche nella moda.
LE ISTANZE FREUDIANE FASHIONISTE
Una delle teorie freudiane più famose è quella che riguarda la suddivisione della psiche in tre istanze: Io, Es, Super Io. Queste istanze sono state usate da alcuni autori per spiegare il meccanismo (funzionale e disfunzionale) psichico che si attiva quando facciamo shopping.
Sono utili anche per comprendere il tipo di rapporto che ognuno di noi instaura con la propria immagine, quindi con il corpo, gli abiti e la moda.
L’Es prevale quando il rapporto con gli abiti è caratterizzato dal piacere, dal desiderio, dal gioco. Si prova gioia nel creare nuovi abbinamenti, nell’andare alla ricerca di nuovi modi per esprimersi e ci si diverte a mixare in modo originale gli stili.
Quando il motto di tale rapporto è “NON POSSO” significa che a prevalere è il Super Io, la famosa istanza genitoriale. Il Super io censura: è il portatore di divieti, regole, costrizioni che derivano dall’educazione genitoriale ma anche dalla società. È quello che sussurra “questo non puoi metterlo perché altrimenti sembri…”, “non puoi usare il rossetto di questo colore altrimenti glia altri penseranno che sei…”, “se non hai le gambe così non puoi indossare la minigonna!”, etc.
Il Super Io può essere talmente forte da trasformare i divieti in paure.
L’Io è l’istanza di mediazione, obbedisce al principio di realtà e mette equilibrio tra la carica vitale dell’Es e la rigidità del Super Io. Esempio: una persona che decide di indossare ad un evento formale una maxi gonna midi in tulle, associata alla sfera infantile, ma in nero, che è il colore dell’autorità, della compostezza.
Infine vi è l’Io ideale che concerne l’idealizzazione di se stessi. È una sorta di modello di riferimento che contiene la persona che vorremmo essere, la vita, il lavoro che desideriamo, dove vorremmo vivere…
ISTANZE E PROBLEMI NELL’ARMADIO
Osservando l’armadio possiamo trovare almeno un abito o un accessorio che rinviano a queste dimensioni. La loro totale assenza o eccessiva presenza può rivelarci molto di noi, del nostro stato emotivo, dei motivi della nostra eventuale insoddisfazione o felicità.
Ci sono persone tendono a comprare e accumulare abiti/accessori che rispondono quasi esclusivamente al loro Io ideale.
Magari sognano una vita impegnata tra un evento mondano e l’altra, serate di gala, feste esclusive e finiscono con l’acquistare capi meravigliosi, stravaganti, scintillanti che però non sono di alcuna utilità nella vita reale. C’è anche il rischio che spendano soldi che non hanno per comprare capi, accessori di luxury brands, compromettendo le loro vite in modo concreto.
Inutile dire che a lungo andare osservare questi capi appesi e inutilizzati provoca in loro sensazioni di frustrazione, profonda tristezza e rabbia.
ADDOMESTICARE L’IO IDEALE
A differenza di chi (per lo più non del settore) biasima questi comportamenti con “perché compri queste cose se sai già che non le indosserai MAI dato che non avrai MAI la vita che immagini?” andando a stroncare qualsiasi fantasia, io sono di altro parere.
Bisogna tenere sotto controllo l’Io ideale (anche perché può far spendere tanti soldi a caso e provocare seri danni) ma non bisogna metterlo a tacere.
Si può optare per l’acquisto di qualche elemento del guardaroba che riconduce a quel sogno, a quell’ideale e che potenzialmente potrebbe essere utilizzato con outfit meno impegnativi, anche per un’uscita con le amiche.
Penso ad un abito di paillettes che può essere tranquillamente abbinato a sneakers e chiodo, o ad una clutch dalla forma particolare (io ne ho una a forma di cuoricino tempestata di Swarovski) perfetta su un abito elegante così come con jeans, t-shirt e sandalo alto.
Possedere alcuni elementi che ci riconducono all’Io ideale è necessario per agire sulla nostra cognizione e sui nostri comportamenti così da rendere quell’ideale man mano più reale.
È vero che bisogna stare con i piedi ben saldi per terra ma di tanto in tanto librarsi e lasciarsi cullare dai sogni è vitale.
E questi articoli nel nostro guardaroba fungono da àncora: permettono di prendere il volo garantendoci di tornare sempre sulla terraferma.
Qual è il capo/accessorio che possiedi che rispecchia maggiormente il tuo Io ideale? Parlamene nei commenti??
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