Prendi la parola “BODY”, sostituisci “positivity” con il termine “neutrality”, e il tuo corpo non è più un problema.
Probabilmente infatti la chiave per non avere più problemi con il corpo, con il suo peso, le sue forme e misure è semplicemente SMETTERE DI PENSARCI di continuo.
L’estate scorsa una mia amica mi ha detto: “ho difficoltà a mettere il bikini per via di questa mia maledetta pancia. Sono riuscita a sviluppare una buona muscolatura, un’ottima forma fisica ma poi ho questa pancia che non riesco a smaltire”. Al che non ho potuto fare a meno di guardare la mia e risponderle: “anche io ho sempre odiato la mia pancia. L’ultima apparizione del mio unico addominale risale a quando avevo 11 anni, forse. Però sai una cosa? Quando la guardo e la vedo cicciotta ora penso a quanto sono stata felice la sera prima a mangiare la pizza con mio marito, o a quanto mi sia divertita a fare l’aperitivo con la mia migliore amica. Per cui, in fin dei conti, è vero che è un po’ gonfia, ma se è così perché sono stata felice allora sia benedetta la mia pancia”.
Avevo cambiato mindset, anche se ancora non sapevo nulla della body neutrality.
CHE DIFFERENZA C’È TRA BODY POSITIVITY E BODY NEUTRALITY
Per comprendere bene il concetto di body neutrality è necessario capire la differenza che intercorre con la body positivity.
In principio scopo della BODY POSITIVITY era diminuire le pressioni sociali nei confronti di chi non aveva un corpo “conforme” agli standard stabiliti, ritrovare l’amor proprio in un mondo che faceva leva sull’odio proprio come stimolo per modificarsi secondo i diktat. Il movimento mostrava l’esistenza di diverse conformità fisiche, diversi modi di essere per aiutare ad allontanarsi dall’idea di uno schema corporeo prestabilito e quindi dall’incubo di monitorare costantemente i propri numeri. Lentamente anche la body positivity è stata assorbita e strumentalizzata dal marketing e dalla pubblicità, che l’hanno ridotta ad una mera questione di peso e forme, a slogan auto persuasivi ed a auto incasellamento in categorie.
La BODY NEUTRALITY invece pone a latere ogni considerazione estetica sul corpo.
Di base afferma: “se ti permette di fare tutto quello che vuoi, di amare, camminare, correre, lavorare, studiare, il TUO CORPO non ha niente che non va!”.
Per la body neutrality la questione non si riduce ai soliti numeri (peso, misure, taglia) e colori, ma esorta a prendere atto che come esistono tante personalità, tanti caratteri diversi, che convivono tra loro e sono accettati, così esistono e devono essere accettati anche CORPI DIVERSI, che forse non sono conformi a tutte le norme, ma non per questo sbagliati.
Come dire: anche se la moda sancisce che le borse devono essere della dimensione di un dito mignolo per essere cool ma a te piace la maxi shopping bag, e indossandola ti senti più te stess* allora che shopping bag sia!
Obiettivo della body positivity era far capire alle persone che se volevano avevano il pieno diritto di pensare al loro corpo in modo positivo, indipendentemente da dimensioni e numeri. In pratica, era nata per combattere lo stereotipo della magrezza a tutti i costi.
La BODY NEUTRALITY è l’atteggiamento mentale di chi vive con reale libertà il rapporto con il suo corpo, di chi esercita il diritto di amarlo o di odiarlo, di sentirsi o meno a proprio agio con esso, realizzando che però avere un corpo perfettamente aderente ai canoni estetici imposti non è di vitale importanza ai fini dello svolgimento sereno della sua vita. Di chi capisce che continuare a criticare e a seviziare il corpo non porta a nulla; lo accetta, ne definisce i limiti e sceglie autonomamente se tenerlo così com’è o apportare qualche miglioria. Elabora un piano per modificarlo ma in base alle proprie necessità, gusti e limiti. Si pone in un atteggiamento di ascolto del corpo, evita di spingerlo al limite, di sottoporlo a sfide inutili ed estenuanti, e può scegliere di adottare uno stile di vita e alimentare equilibrato non per adeguarsi a standard sociali, ma per stare bene e in salute.
Perché ama il suo corpo e se ne prende cura, non per ragioni esterne.
BODY NEUTRALITY E FUNZIONALITÀ
Il concetto di BODY NEUTRALITY è stato introdotto per la prima volta nel 2015 dalla life coach Anne Poitier.
Con il concetto di neutralità il corpo viene liberato dalle catene estetiche (forma, peso, misure, taglia) e inizia ad essere considerato e celebrato per le sue funzioni, per quello che permette di fare.
Secondo la Poitier è questo il “salto di passaggio tra l’odiare se stessi e l’amare se stessi”.
Per la body neutrality la libertà non è amare il proprio corpo a tutti i costi ma lavorare sulla visione personale, decidere la rilevanza effettiva che ha il corpo nella visione di sé ed eventualmente, scegliere di non curarsene più di tanto.
Nella definizione di neutralità rientra il concetto di funzionalità.
Secondo la Poitier anziché dire “amo il mio corpo” bisognerebbe concentrarsi su ciò che il corpo fa per noi . “Questi piedi che ho sempre odiato mi rendono in grado di girare per il mondo, e con queste braccia posso abbracciare il mio amore”.
Nell’approccio della body neutrality l’attenzione si sposta dal doversi accettare quasi per forza al concentrarsi sulle cose positive che il corpo ci permette di fare.
QUESTIONE BODY
La body neutrality aiuta a cogliere meglio due aspetti fondamentali della “questione BODY”.
1. Il nostro corpo non è mai stato un problema reale; da piccoli ci sorprendiamo continuamente di quello che il corpo ci permette di fare, non curandoci della sua forma. Diventa un problema da grandi perché i media e la cultura dominante ci inducono a pensarla così. Ci convincono, mediante marketing e messaggi subliminali, che per essere accettati e apprezzati è necessario avere una determinata taglia, un certo peso e certe misure. E che se non rientriamo in questi numeri c’è qualcosa di sbagliato in noi.
La body neutrality sradica queste facezie e rifiuta anche il doversi accettare per forza.
Sottolinea invece che è importante smettere di pensare in modo ossessivo al corpo e che per cambiare davvero è necessario lavorare sulla mente non sul fisico!
2. Quando non siamo soddisfatti di come siamo, di quello che facciamo, della nostra vita, appare più facile prendersela con il corpo, perché è percepito come maggiormente controllabile.
Riconoscere l’infelicità, i problemi reali, ricominciare da capo, risulta troppo difficile.
La body neutrality restituisce la calma; aiuta a capire che la confusione, l’insoddisfazione perenne per l’immagine percepita, in realtà non è rivolta al corpo ma a qualcosa di più profondo.
Spostare il focus sulla mente e cambiare mindset comporta un rapporto migliore con sé stessi e con il proprio corpo.
IN CONCLUSIONE
Non siamo SOLO il nostro corpo.
Non è solo la fisicità che ci rappresenta, che definisce chi siamo, cosa pensiamo, cosa ci differenzia da tutti gli altri.
È importante, senza dubbio, ed è bene ascoltarlo e migliorarlo. Non per rientrare in canoni impersonali, ma perché lo amiamo e ce ne prendiamo cura.
Resta un elemento su cui dovremmo concentrare le nostre attenzioni e che dovremmo forgiare costantemente, e che davvero ci definisce. La nostra mente.
La chiave di volta. Sempre.
Avevi mai sentito parlare di body neutrality? Cosa ne pensi?
PARLIAMONE INSIEME??
Ecco l’ultimo articolo??